Critica ragionata al nuovo regolamento UE sul crowdinvesting

La Proposta di Regolamento dell’8 marzo 2018 effettuata Parlamento Europeo e del Consiglio sui fornitori di servizi di investment crowdfunding per il business interviene dopo circa cinque anni di studio del fenomeno da parte delle istituzioni comunitarie.

Purtroppo si tratta di un provvedimento normativo inidoneo a raggiungere lo scopo per il quale è stato concepito.

Gli operatori del lending crowdfunding non hanno alcuna ragione per abbandonare i regimi nazionali e scegliere l’autorizzazione europea, estremamente più complessa e gravosa. La necessaria collaborazione con banche o istituti di pagamento per la gestione del denaro rende poco utile il regime di “passaportazione” e più efficiente il mantenimento delle attuali condizioni di esercizio. Un provvedimento di armonizzazione avrebbe dovuto prendere in considerazione ben altri temi, come ad esempio la fiscalità nelle operazioni transfrontaliere e la gestione delle ritenute d’acconto, l’identificazione del cliente, la necessità di un codice fiscale nazionale per gli investitori stranieri.

La disciplina dell’equity crowdfunding, fortemente deficitaria in rilevanti aspetti pratici e soprattutto nella protezione degli investitori, risponde alla concezione di un modello di equity crowdfunding di scarso interesse imprenditoriale: difficilmente le società offerenti e i gestori dei portali possono essere interessati ad una dimensione europea, non priva di complessità, se la raccolta deve essere limitata a un milione di euro. Peraltro, la ridotta dimensione della raccolta sembra individuare come target le sole start-up, al contrario delle esigenze emerse dalle stesse analisi comunitarie, che sono le società che presentano i maggiori profili di rischio per gli investitori, quando invece per essi è del tutto assente ogni forma di protezione.

In questo White Paper, il nostro partner Alessandro Lerro commenta la Proposta di Regolamento formulando una serie di osservazioni generali e alcune osservazioni particolari a fronte di specifiche norme, riportate per facilità di confronto.

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